Il nuovo PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, ex-alternanza scuola lavoro) promosso da Leroy Merlin è sui temi dell’economia civile. Un progetto che vede fra i partner Civicamente, con la sua piattaforma di educazione digitale, NextEconomia e (RI)GENERIAMO, la società benefit sostenuta da Leroy Merlin. Chiara Medini, responsabile Formazione in NextEconomia, ci spiega caratteristiche e finalità del progetto.

Com’è articolato il PCTO sull’economia civile?

Frutto di una collaborazione fra i partner ormai collaudata da diversi anni, viene realizzato appunto attraverso la piattaforma online di Educazione Digitale . Si tratta di un ciclo di tre webinar di un’ora ciascuno. Il primo si è tenuto il 9 aprile. Il secondo il 21 di aprile. Il terzo e ultimo è in programma il prossimo il 5 maggio. L’anno scorso furono circa 30mila gli insegnanti coinvolti direttamente e indirettamente.

Quali sono i principali argomenti affrontati?

L’obiettivo di fondo è far comprendere che cos’è l’economia civile in termini di approccio culturale, prima di tutto. Per cui spieghiamo i suoi pilastri, dalla generatività alla reciprocità, all’impatto sociale che cerca di produrre “a macchia d’olio” sul territorio. Poi parliamo di che cosa vuol dire per un’impresa adottare strategie di economia civile. E qui raccontiamo l’esperienza dell’impresa benefit (RI)GENERIAMO. Altri argomenti riguardano l’Agenda 2030, il Bes. Presentiamo e facciamo utilizzare, inoltre, il business model canvas messo a punto da NextEconomia, un metodo di progettazione per l’innovazione sociale imprenditoriale che viene utilizzato anche dagli start-upper che s’ispirano ai principi della sostenibilità: si parla di albero dei problemi, di analisi di contesto e del target, di piano economico. Inseriamo anche elementi di business più tradizionali, che spesso sono quelli che fanno divertire di più i ragazzi. E poi c’è la contabilità dell’innovazione sociale.

“Contabilità dell’innovazione sociale”: di cosa si tratta?

È quella che in ambito aziendale viene chiamata valutazione dell’impatto sociale: significa valutare quanto ci aspettiamo di incidere positivamente sui beneficiari del progetto, che vuol dire quanto ne beneficiano non solo i ragazzi ma anche la vita della loro scuola complessivamente. Al termine del ciclo, poi, è previsto un project work individuale, dove i ragazzi lavorano sul canvas di cui parlavo, applicandolo al caso di (RI)GENERIAMO. In questo modo affrontano argomenti, come ad esempio l’elaborazione di un bilancio sociale, che nel loro percorso di studi altrimenti non incontrerebbero.

Qual è il messaggio principale che il percorso intende veicolare?

Cerchiamo di far arrivare ai docenti il messaggio che è necessario prima di tutto far sentire ai ragazzi di essere coinvolti, con tutte le loro competenze, sia quelle hard, cioè quelle che tradizionalmente si acquisiscono nel percorso di studi, sia quelle soft, vale a dire caratteriali ed esperienziali. Poi, è necessario guidare i ragazzi in modo che riescano a “mettere a terra” queste loro competenze tenendo l’occhio puntato sulle esigenze reali del territorio: i problemi delle persone e delle organizzazioni che lo animano, come intercettarli, come analizzarli, come cercare di soddisfarli. Certo, fare tutto questo in modalità solo virtuale non è semplice, in un certo senso è un esperimento anche per noi. Ma il nostro è un tentativo di innovare, in sostanza, il modello stesso del PCTO. Per vedere se in questo modo riusciamo a far appassionare all’economia civile. Sia i ragazzi, sia i docenti.

Posted by:rigeneriamoit

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